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Magna Via Francigena – Castronovo di Sicilia

Cos'è La Magna Via Francigena

La Magna Via Francigena è un insieme di itinerari storici su cui confluiscono natura, tradizione e la tipica cultura dell’accoglienza siciliana. Trazzere e antichi percorsi usati per la transumanza e vie di comunicazione che attraversano l’intera Sicilia, sin dai tempi arcaici. Tali percorsi consentivano il passaggio ad eserciti, mercanti, pellegrini e cavalieri. Un unico percorso, per un totale di 900 km, che attraversa paesaggi montani, vallate coltivate a grano, sino alle coste calde del Mediterraneo. Inoltre si estende in Direzione del porto di Messina, porta d’Oriente, e imbarco verso la Roma dei Martiri e la santa Gerusalemme.  La Magna Via Francigena è una grande arteria di comunicazione, che collega Agrigento con Palermo, attraversando il territorio di Castronovo di Sicilia, e incrociando le vie della transumanza verso le Madonie.  

Magna via Francigena a Castronovo di Sicilia : la Nascita

Per il Prof . Giuseppe Allorta, “Una diramazione della via Aurelia acquisì importanza a tal punto da essere denominata magna via Francigena Castrinovi” (Magna via francigena Castronovo di Sicilia), come attesta un documento del 1096. Il diploma fu emesso da Ruggero il granconte allo scopo di definire l’immenso territorio della diocesi di Messina. La linea di confine iniziava dalla valle di Agrò, nell’area di Taormina, risaliva lungo lo Ionio verso Messina, girava sul Tirreno e avanzava fino alla foce del fiume Torto. Il confine, quindi, (nella toponomastica siciliana del 1290, in latino volgare, si parla di “Vallo Palombo”, la descrizione del luogo, che risulta” intersecato dal Fiume Torto presso il quale passa la Magna Via Francigena che da Termini Imerese porta a Castronovo di Sicilia e quindi a Monte S. Pietro proseguendo per Troina”. “Raggiunta la sorgente del Torto, che si trovano nei pressi dell’odierna stazione ferroviaria di Valledolmo, il confine seguiva per un tratto la «magnam viam Francigenam Castrinovi» e poi proseguiva verso il «montem S. Petri» (forse cozzo S. Pietro (m 834), a sud-ovest di Gangi) e, toccando altre località, si chiudeva infine alla valle d’Agrò «unde initium factum est”.

Magna via Francigena: Il percorso

La Magna via Francigena ancora oggi si può individuare lungo il corso del fiume Torto, fino a lambire Roccapalumba “Valle del Palumo”,  quindi, penetra nell’attuale centro abitato di Lercara Freddi) dal bivio di Portella Scannata, nel territorio di (Lercara Friddi) e dopo avere attraversato il centro abitato si dirige verso la polveriera militare per arrivare alla località di S, Pietro indicata come “Stazione Comiciana” del percorso di Antonino per poi proseguire per il bivio dell’attuale Tumarrano. Il percorso stradale si snoda a oriente e, costeggiando il fiume Torto e la linea ferroviaria (Termini-Caltanissetta-Enna), raggiunge prima la stazione di Màrcatobianco, poi quella di Valledolmo e successivamente incrocia l’odierna SS. 121. Da qui all’altra statale – la S.S. 120 – la strada è identificata con la sigla S.P. 8, la quale segue il percorso per Magazzinazzo, Valledolmo (m. 769), Portella Campanaro (m 903), Portella Mangiante (m 871), masseria Mandragiumenta (m. 806), e perviene al quadrivium, oggi noto come quadrivio di Brignòli, per la vicinanza con la masseria omonima. Dal quadrivium, la S.P. 8 curvando a destra, in direzione nord-est, raggiunge l’odierna SS. 120 (attraversava le contrada Ciarmaritaro e Fontana Murata luoghi risalenti al periodo Bizantino) al bivio detto di Valledolmo (m 685), che si trova nel territorio di Caltavuturo, ad un km dal centro abitato. Da questo punto, il pellegrino, attraverso Caltavuturo, Collesano e Gratteri, poteva raggiungere la Messina-Palermo per le marine a Cefalù, mentre, in alternativa, poteva proseguire sulla Palermo-Messina per le montagne, verso Polizzi, Petralia, Gangi, Nicosia, Troina, Randazzo, Taormina, Messina. Ad affermare dell’esistenza della Magna Via Francigena a Castronovo di Sicilia esistono altri due documenti il primo di Pirro (vedi Sic. Sacr. Ad magnam viam frangigenam Castrinovi, pag. 383) e l’altro un Diploma Greco del 1094 (Storia dei Musulmani, vol. III, pag. 339, 441) che entrambi asseriscono l’esistenza della Via Francigena percorso “di origine Bizantino, quella che tennero i Normanni addentandosi nel cuor dell’Isola, e ch’essi racconciarono o prolungarono dopo Petraia o Castronovo per farne linea di separazione sopra Palermo”. Questo quadrivium è documentato in un diploma greco del 1132 che Giuseppe Spata pubblica assieme ad una traduzione latina del XII sec. Con questo diploma re Ruggero edificava il duomo di Cefalù, lo istituiva a cattedra vescovile e descriveva i confini della nuova diocesi cefaludese, cfr. G. SPA- TA, Le pergamene greche esistenti nel grande archivio di Palermo, Palermo 1862, pp. 423-428, n. 3; in particolare, a p. 424 nel testo latino si legge: «quadrivium unde procedit via que ducit Petraliam et Castronovum et Biccarum et Panormum».

Magna via Francigena: L'accoglienza.

Naturale, genuina, istintiva e sempre pronta. Che sia in una struttura o tra le mura domestiche di un ospitalità diffusa, l’accoglienza è sempre un’ esperienza che lascia il segno, sopratutto per i pellegrini della Magna Via Francigena a Castronovo di Sicilia. Il camminatore ed il pellegrino la provano a fine della giornata, quando posano lo zaino e cercano ristoro. Per il turista è invece un occasione di pura scoperta, distaccandosi dal proprio quotidiano e nello stesso tempo immergendosi nell’Altro. Un sistema unico, corredato di convenzioni e accordi, che lega le strutture di tutto il popolo siciliano,con un unico obbiettivo:  mettere al centro il vero soggetto della Magna via Francigena.