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Le origini di Castronovo di Sicilia

Origini della Cittadina di Castronovo di Sicilia

Le lontane origini di Castronovo trovano conferma nell’esistenza delle grotte di Capelvenere e di Annibale, abitazioni trogloditiche riconducibili al popolo sicano. Gran parte degli storici attribuiscono la fondazione della città di Castro a popolazioni preelleniche e sicane, giudicando appunto di età preistorica i resti archeologici presenti sul territorio, il cui nucleo più notevole è rappresentato dalla possente cinta di mura ciclopiche e pelasgiche. Secondo alcuni storici, la costruzione dell’antica fortezza di Castro si deve all’iniziativa di Falaride tiranno di Agrigento che, dopo aver risalito il fiume Lico (oggi Platani), assoggettando diversi territori sicani, costruì questa fortezza al limite dei territori Cartaginesi e siracusani. Alla centralità territoriale di Castronovo fa eco una centralità storico-culturale che non tenne confronti con altri comuni della Sicilia. Posta a 680 mt s.l.m., essa si trova incastonata fra le montagne, all’ombra di un altopiano. L’antica Castro, il cui nucleo originario, come già detto, si pensa sia opera di popolazioni preelleniche e sicane, fu celebre nei secoli per la presenza di bellissime donne e per aver dato i natali ad Epicarmo, inventore della commedia (anche se i siracusani non sposano questa tesi). La distruzione della città di Castro è legata alle guerre servili, in quanto i romani demolirono le città di Triocala, Crasto e Scirtea per l’appoggio incondizionato dato dalle popolazioni delle tre città alla causa degli schiavi. I superstiti ricostruirono il nuovo sito sulla montagna reale o rupe di San Vitale (l’attuale patrono della città). Proprio sul colle di San Vitale è possibile ammirare rovine di templi greci e romani, oltre agli avanzi di un mulino a vento sulla cresta di un’alta rupe e di due castelli. La presenza di un ponte levatoio sembra attestata dalla presenza di alcuni fori nella roccia in corrispondenza di un piccolo ponte in cemento sulla stradella che attualmente collega il colle all’abitato. Del castello resti consistenti delle mura di cinta, di alcuni edifici interni, di una torre circolare e di una cisterna, all’interno della cinta resta, in precarie condizioni, la chiesetta del Giudice Giusto. Visibili anche fabbricati arabi, tra cui i resti della casa dell’Emiro. Dall’11 novembre 839 al 29 ottobre 840, anno 225 dell’Egira, nel territorio sud occidentale dei monti Sicani i Musulmani conquistarono tutte le residenze dei Cristiani, tra cui anche Castro, strappandola al controllo dei Bizantini. Sotto il dominio degli Arabi si ebbero i primi lavori di bonifica, iniziarono le pratiche irrigue e furono introdotte nuove colture. L’antico nome “Crastus” si trasformò, per la trasposizione della lettera “r”, in Castrus, e quindi Kassaro Kars-nub per gli arabi, fino a divenire Castrum per i Normanni. Furono proprio i Normanni che sconfissero gli Arabi con il conte Ruggero, a rafforzare le mura della città costruendo due castelli. Ruggero fece erigere una cappella dedicata a San Giorgio, sulle cui vestigia sorse successivamente la chiesa di San Vitale. Sorsero anche i due nuovi borghi di Rabto e di Rakbiat, detto poi di S. Maria Bagnara; da questo nucleo sorse la nuova Castronovo. Durante il periodo della guerra del Vespro, Castronovo assunse un ruolo fondamentale. Federico II d’Aragona, battuti gli Angioini a Caccamo, a Corleone ed a Sciacca, nel 1302 costituì il suo quartier generale a Castronovo, iniziando le lunghe trattative che dovevano portare alla pace di Caltabellotta, sancita il 24 agosto del 1302, concludendo così la lunga guerra del Vespro durata ben vent’anni. Castronovo divenne la sede principale di Federico. Durante la guerra del Baronaggio a Castronovo il 10 luglio 1391 nella chiesa di San Pietro, sulle sponde del fiume Platani, è stata convocata la prima seduta del Parlamento del Regno Siciliano, per iniziativa di Manfredi Chiaramonte che aveva preso l’impegno con il legato del Papa Bonifacio IX di fare cessare le discordie interne alla Sicilia. Gli abitanti di Castronovo, nel corso dei secoli, si sono dimostrati gente forte e temeraria al punto di dover riacquistare per ben quattro volte il titolo di città demaniale, con notevoli sacrifici per non subire l’umiliazione del declassamento a città feudale. Il 10 luglio 1401 l’Università di Castronovo si diede un proprio statuto successivamente sanzionato dal re Martino. In esso erano introdotti i primi elementi del nostro Diritto Amministrativo in un regolamento municipale. Castronovo dal 1587 al 1812 è stata capoluogo di Comarca ed alla sua giurisdizione appartenevano sette casali e ventisei feudi.

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Sulla città e comarca Di Castronovo di Sicilia vol.1

Sulla città e comarca Di Castronovo di Sicilia vol.2

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